SCRUCCHIATA D’UVA – RIPIENO DEI FRITTI DI NATALE
Sotto Natale è tradizione preparare i fritti di Natale, che, generalmente hanno come ripieno la scrucchiata d’uva.
Essa è composta da marmellata d’uva nera, cioccolato a tocchetti, noci, mandorle e, spesso, anche da mosto d’uva cotto.
Avendo come base la marmellata d’uva, perciò, si parte dalla preparazione della stessa, di solito con uva Montepulciano.
Fin da piccola, ho imparato a prepararla, in enormi quantità, all’epoca, essendo una famiglia numerosa, che conservavamo semplicemente, in una ciotola con della pellicola sopra.
La scrucchiata d’uva, veniva usata, oltre che per il ripieno dei fritti di Natale, anche per fare colazione o merenda.
Origine del nome:
Il termine “scrucchiata” , in dialetto abruzzese significa “schiacciare” e deriva dall’operazione di schiacchiare gli acini a mano, uno ad uno, come facevano le massaie un tempo.
In cottura, poi, la marmellata veniva passata per eliminare i semini e le bucce, lasciando solo la parte liquida.
Recentemente, però, con la tendenza a lasciare le bucce dei frutti, una volta tolti i semini, si possono lasciare le bucce, ottenendo una marmellata e una scrucchiata più densa.
INGREDIENTI PER LA MARMELLATA D’UVA:
1,5 KG DI UVA MONTEPULCIANO
300 GR ZUCCHERO ( 200 gr per chilo)
INGREDIENTI PER LA SCRUCCHIATA D’UVA:
20 GR MANDORLE TRITATE
50 GR NOCI
50 GR CIOCCOLATO FONDENTE
Preparazione della marmellata d’uva:
Mettere in ammollo in acqua e bicarbonato la marmellata d’uva, per lavarla ed eliminare eventuali residui di pesticidi.
Sgranare l’uva e mettere gli acini in una ciotola, eliminando gli acini non sodi, che possono essere andati a male.
Mettere gli acini d’uva in una casseruola, coprire con lo zucchero cuocere a fuoco basso la marmellata, fino a che si rapprende ( guarda qui il video su come si fa la marmellata).
A metà cottura, si può passare un colino per eliminare i semini dell’uva oppure decidere di toglierli alla fine, come rimane più comodo.
Più o meno, per la cottura della marmellata ci vorrà qualche ora, fino a che si addensa la marmellata.
Il grado di densità va a gusto personale, più lenta se si vuole mangiare la marmellata d’uva per la colazione; più densa se si vuole usare per i fritti di Natale.
Per i fritti di Natale, infatti bisogna avere una scrucchiata d’uva abbastanza densa, in modo da non far fuoriuscire liquidi in cottura.
Anche per i quantitativi delle mandorle e della cioccolata, queste possono variare in base al gusto: in questa ricetta, ho messo le dosi base, in modo che possa essere usata in più modi.
Se piace bella carica, si possono raddoppiare le dosi.
Preparazione della scrucchiata d’uva:
Dopo aver cotto la marmellata, passarla in una ciotola e farla raffreddare, ricordandosi che, una volta fredda, la marmellata si addensa ulteriormente.
La marmellata d’uva, diventa scura, sul violaceo e dolce, con un leggero retrogusto acidulo, che è una tipica prelibatezza abruzzese.
Io ho iniziata a farla che avevo 8 anni, nella maniera classica, aggiornandola in chiave moderna, negli ultimi tempi ( lasciando le bucce, per esempio).
E’ importante che la marmellata si raffreddi del tutto e non risulti troppo densa, se si vuole usare per la colazione e come ripieno dei fritti di Natale.
Nel frattempo, tritare in un macinino le mandorle, mentre per le noci e il cioccolato, usare una mezzaluna su un tagliere di legno, per avere un crunch più consistente.
La frutta secca tritata e il cioccolato, faranno addensare ancora di più la marmellata, dando la tipica densità della scrucchiata d’uva.
Se, come accennato sopra, la scrucchiata d’uva piace molto carica, aumentare le dosi della cioccolata e delle noci.
Per la video ricetta guarda qui.
Ricetta ad altissimo contenuto di nichel; vegan, senza glutine, lattosio, proteine del latte, caseina.
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