Come ridurre i danni di uno sgarro – Allergia al nichel
Seguire la dieta a basso contenuto di nichel può essere difficile, sia all’inizio, che dopo, per via delle restrizioni e del fatto che molte cose che ci possono piacere ci sono vietate.
Spesso, quindi, si cade in tentazione e ci si fa del male, mangiando un alimento che non dovremmo, per poi soffrire terribili mal di pancia, avere eritemi, diarrea o altro sfogo allergico.
Alcuni asseriscono che si possa mangiare tutto dopo la detox perchè l’allergia al nichel è un’allergia da accumulo ma non è vero.
Anche mangiare tutto prendendo la zeolite con la convinzione che tanto ci pensa la zeolite a ripulire il corpo è sbagliato.
Si mantiene il corpo in uno stato di allerta e reazione immunitaria costante, immettendo sempre troppo allergene e aumentano i livelli di istamina.
Ma si possono ridurre i danni di un’ingestione di un alimento nicheloso?
Si possono attenuare le reazioni?
In effetti, sì, si può e vi spiego come.
Ovviamente vi ricordo che dovete sempre seguire la dieta a basso contenuto di nichel per stare bene e riuscire ad aumentare la tolleranza con il tempo.
Se si mangia sempre male, si starà sempre male, fino a peggiorare.
Un’intossicazione alta, porta ad un’alta infiammazione intestinale e alla sensibilizzazione verso altri allergeni, con il rischio di dover rinunciare ad altri alimenti ancora.
L’ideale è seguire, dopo la detox, la dieta a rotazione.
Una ricetta sgarro, ad alto contenuto di nichel, si può inserire in una dieta a rotazione nel giorno free.
Però anche chi non segue una dieta a rotazione, una tantum, si può concedere uno sgarro, se tollera gli ingredienti della ricetta.
Come ridurre i danni di uno sgarro ad alto contenuto di nichel:
Trucchetto per inserire uno sgarro è mangiare tutti alimenti a basso contenuto di nichel nella giornata in tutti gli altri pasti.
Infatti, se si riesce a stare dentro le 250 ug al giorno di nichel, che è la soglia giornaliera di tolleranza, ogni tanto, si può anche inserire uno sgarro.
Oppure prendere una capsula di zeolite prima di un pasto sgarro, aiuta a ridurne l’assimilazione, perchè riduce i livelli di nichel e istamina nel sange.
Per questo motivo, la zeolite è ottima anche per gli intolleranti all’istamina.
Questi sono i consigli che posso darvi quando volete concedervi un piatto sgarro, ma sempre nell’ottica che va osservata la dieta per poter stare bene con l’allergia al nichel.
Siccome in tanti sgarrate e poi state male perchè non sapete come ridurre i danni di uno sgarro, vi do questi consigli, ma prendeteli sempre con le pinze e in funzione della vostra situazione di salute.
Come riconoscere un alimento che ci fa male:
La cosa principale con l’allergia è conoscere il proprio corpo, le reazioni ad ogni alimento e cosa si tollera e cosa no, creando la propria lista nera e lista di cibi base per la dieta.
Un altra cosa che ho imparato su me stessa per conoscere gli effetti degli alimenti sul mio corpo è questa:
Prendere le misure del proprio giro pancia prima di mangiare.
A digiuno mangiare esclusivamente un alimento, che sia a ridotto contenuto di nichel o meno e, dopo 10 minuti, misurare di nuovo la circonferenza della pancia.
Ripetere l’operazione dopo 2 h e dopo 4h, che è il tempo che, più o meno, impiega l’alimento ad arrivare nell’intestino.
Se notate un aumento della circonferenza della pancia superiore a 2 cm, l’alimento vi provoca una reazione.
A questo punto dovete controllare possibili altri effetti sul bìvostro organismo, quali dolori addominali, crampi, diarrea, sudori freddi, ecc.
Alcuni alimenti danno le reazioni peggiori quando raggiungono l’intestino, perciò è molto importante controllare gli effetti in quella fase.
La mia esperienza:
A me alcuni alimenti, arrivati all’intestino provocano sudori freddi e dolori atroci anche per 12 h.
Li ho quindi eliminati del tutto.
Prima di eliminare un alimento del tutto, lo riprovo l’anno dopo e quello dopo ancora.
Se continua a darmi problemi, finisce nella mia lista nera, tra gli alimenti che non devo assolutamente mangiare.
Ovviamente non è scienza pura, ma questa tecnica casalinga mi ha aiutato a capire quali alimenti mi fanno più male e quali no, avendo reazioni anche con alimenti a cui non sono allergica.
Spero che queste mie esperienze personali vi possano aiutare a gestire meglio la vostra allergia e a capire meglio il vostro corpo e farlo stare bene.
L’allergia al nichel è una compagna di vita con cui si deve trovare un equilibrio per viverci in pace e sinergia.
Per altri consigli clicca qui; per ricette senza nichel clicca qui.
Per eritemi e sfoghi allergici, oltre alla crema anitistaminica è utile anche la crema alla zeolite.